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L’influenza dei Mass Media: il potere della persuasione

“Da un grande potere derivano grandi responsabilità” diceva Ben Parker, al suo super nipote. Una frase che è stata ripresa e citata più e più volte, diventando nota anche al grande pubblico. Una frase che, però, tutto sommato dovrebbe far riflettere o no?

In questi giorni di delirio e panico, ho riflettuto molto sul potere che possiedono e che esercitano i Mass Media all’interno di una società e sul ruolo che ricoprono, o meglio che dovrebbero ricoprire. Un potere, il loro, realmente importante e autorevole ma troppo spesso spropositato e influente, di cui non si servono, però, in maniera responsabile.

Un esempio lampante ci viene mostrato ogni giorno da una qualsiasi testata giornalistica, che sembra ormai prediligere, senza alcun rimorso, la famosa arte del clickbaiting. Ovvero la capacità di un contenuto di riuscire ad attirare l’attenzione dei lettori, rubando click ai vari competitors. Una tecnica che in origine, nella cultura della Rete, rimandava alla possibilità di inserire all’interno di una pagina web un hyperlink che inducesse automaticamente un utente a cliccarlo.

 

Una mossa più che vincente, che con il passare del tempo si è consolidata nella sfera del marketing (vedi gli headline) ed è proprio dalla pubblicità che l’informazione ha assorbito questa abilità nell’impiegare i titoli esca: titoli gridati ed esagerati che puntano soltanto a suscitare un grande interesse nel lettore, alimentando il cosiddetto curiosity gap.

In un mondo dove ormai le parole sharelike e view sembrano dettare legge, anche l’informazione, il bene più prezioso che si possa avere, viene manipolata e distorta al solo scopo di portare, in qualche modo, un ritorno economico.

Il problema reale è questa evidente contraddizione del ruolo che assumono i Mass Media: da una parte abbiamo dei portatori di informazioni, in grado di veicolare il sapere e la conoscenza al popolo, che non potrebbe e non dovrebbe essere oggetto di manipolazione; dall’altro un emittente di messaggi più o meno falsati e deformati, che però vengono presi da noi per assoluta verità.

Ed è questa totale noncuranza e passività del fruitore che dovrebbe farci riflettere, soprattutto in questo ultimo periodo. Sicuramente l’iperconnettività del mondo odierno, che fa ormai parte di noi, non aiuta ma la cosa che spaventa maggiormente è il fatto che nessuno si sia mai chiesto se questo sia un bene o un male, se le informazioni che arrivano a destinazione siano veritiere o meno ed è proprio questo fatto che testimonia la pochezza di contenuto che questa infinità di messaggi veicola.

Per quanto mi piacerebbe andare avanti a discutere dell’argomento e dedicarvi paragrafi e paragrafi interi, concludo con un consiglio: non date per vero tutto quello che leggete, o tutto quello che vi viene riportato. Analizzate sempre il contesto, cercate di capire da soli cosa è giusto e cosa sbagliato, cosa è vero e cosa è falso ma cosa più importante ragionate sempre con la vostra testa e non con quella degli altri.

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